Il canone in bolletta

Corto circuito alla società elettrica

Meno male che per una volta la Rai con San Remo ci ha guadagnato qualche milione, quando in genere ce ne rimetteva e tanti. Eppure se il festival è un programma tanto appetibile, la Rai avrebbe modo di risolvere tanti problemi di canone. Invece di fare impazzire i dirigenti delle società elettriche ed i consumatori, vendesse gli abbonamenti. Piuttosto che rinunciare il prossimo anno al meraviglioso Festival sul mar Ligure, gli abbonati pagheranno volentieri qualsiasi cifra per vederselo in esclusiva. Il governo vuole mostrare i segni del cambiamento promosso? Faccia si che il servizio pubblico sia capace di affrontare la concorrenza sulla qualità del palinsesto, rinuncia ad assumere un ruolo privilegiato e sarà facile riconoscere la bontà riformatrice delle sue intenzioni. Ci vuole un po’ di coraggio. La Banca centrale europea ci chiede meno tasse? Si dimostri che la Rai è in grado di camminare da sola con i suoi abbonati e la raccolta di pubblicità. E’ un modo sicuro di innovarsi puntando sui programmi che fanno audiance e rigettando quelli che non ricevono i gradimenti necessari. Eviteremmo anche che gli imprenditori della telecomunicazione si sentano ed in effetti lo sono, penalizzati. Non è detto che si appellino alla costituzione, per essere tutelati, potrebbero semplicemente levare le tende. Davvero il governo pensa che il mercato televisivo potrà competere a lungo in queste condizioni? Si capisce perché Berlusconi è dovuto entrare in politica, altrimenti di questo passo avrebbe dovuto cedere le sue aziende. Chi ti costringe a fare televisione quando non c’è possibilità di concorrere? La Rai oramai dispone di tutto, pubblicità e canone, tanto che se non lo paghi resterai al buio. Sempre che non vada prima in corto circuito l’intera società elettrica, come ancora potrebbe accadere con l’emissione della nuova bolletta.

Roma, 16 febbraio 2016